"IL Bridge è uno dei giochi più antichi, già ai tempi di Shakespeare si giocava, allora era chiamato Whist, progenitore riconosciuto.
Ha subito nei decenni grandi modifiche, dalle regole elementari, attraverso sistemi e convenzioni testati in anni progressive esperienze tecniche, si è arrivati alla elaborata versione moderna.
Il Bridge è un gioco affascinante, che richiede impegno e conoscenza.
La tecnica si conquista passo passo, ci sarà sempre qualcosa da imparare, tanto che, chi pratica questo gioco, non conosce la noia.
Giovani e meno giovani, un gioco per tutti, aiuta a mantenere attivi i meno giovani e riesce a rendere maturi e riflessivi i più giovani.
Il Bridge è un gioco di abilità, intuito, deduzione, prontezza di riflessi, di analisi e sintesi, una vera disciplina sportiva, lo sport della mente.
Ricercatori americani hanno stabilito che i giocatori di bridge sono i più refrattari alle malattie senili, perché giocare a Bridge sollecita eccezionalmente le attività mentali.
Il Bridge non è solo un gioco, ma anche un potente fattore di crescita intellettuale e di aggregazione sociale.
Come in tutti gli sport la fortuna ha un valore marginale, quello che conta è l'abilità del giocatore. Ognuno potrà far valere la propria capacità e la propria creatività. Non dimentichiamo che, come in tutti i giochi, la competitività è maestra.
Dalle Olimpiadi ai campionati mondiali - europei - nazionali, migliaia di partite si svolgono ogni giorno nel mondo, tutte svolte con le stesse regole, con lo stesso spirito competitivo, con lo stesso "linguaggio".
Il Bridge da decenni ha unito e unisce gente di tutto il mondo"
dal libro di Naturale Quinta Nobile di Alida Abati